Intervista ad Alex Sportelli ideatore di Web Marketing University

20 Maggio 2009 di  
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Ciao Alex, grazie per la tua disponibilità a concederci questa intervista! Che effetto ti fa passare dal ruolo di intervistatore a quello di intervistato?

Sono io a dover ringraziare voi! Mi fa sempre piacere fare due chiacchiere con gli amici. Sinceramente ti dico che dopo tanta vita da forum sono più a mio agio a rispondere alle domande piuttosto che a farle. Quindi il ruolo di intervistato mi calza comodo.

D: Che tipo di formazione hai avuto e che importanza può avere la formazione per chi pensa di fare il tuo stesso lavoro?

La mia formazione è da autodidatta: corsi+internet+tanti libri (mentre scrivo sono in aereoporto e ne ho acquistati un paio… è più forte di me eheh). Chi pensa di fare il nostro lavoro deve essere dotato di passione e solo in questo modo sarà in grado di tracciare il suo “personale percorso formativo”.

D: Secondo te è indispensabile una preparazione tecnica, informatica, per un futuro web marketer?

Un futuro webmarketer deve necessariamente possedere una preparazione tecnica di base.
Non riesco a pensare a qualcuno che si occupa di web marketing senza esser almeno capace di “leggere” il codice. Sul totale delle competenze parliamo di un buon 20/30%… il resto è marketing, comunicazione, psicologia, vendita, progettazione…. P.s. in generale maggiori competenze tecniche non guastano di certo. Ti confesso che tante volte vorrei essere anche un buon programmatore… ma so che se mi dedicassi a questo non riuscirei a fare ciò che mi piace davvero.

D: Ti va di spiegare secondo il tuo punto di vista la differenza tra un comunicato stampa e un articolo per l’article marketing?

A mio parere non hanno nulla a che fare. Parlandoti di me… faccio article marketing quando scrivo su ilgiornale.it, faccio comunicati stampa quando ho da segnalare un evento… la vedo semplice. Non è così?

D: Quale è stata la mossa più azzeccata che hai fatto nella tua vita professionale?

Bè… spero di essere solo agli inizi della mia vita professionale. Tuttavia la cosa più azzeccata che ho fatto fino ad oggi è stato decidere di cambiare atteggiamento, in una sola parola: espormi.

D: Pensi che le figure del SEO e del SEM siano destinate a fondersi in futuro?

Ti confesso che provo una certa antipatia per le sigle di questo tipo. Oggi per me non hanno senso. Un tempo per posizionare un sito (non parlo ovviamente dei casi più impegnativi…) bastava ottimizzarne il codice. Oggi invece ciò che chiamo “ottimizzazione” è solo il primo step di una lunga serie di azioni finalizzate al “posizionamento”. In alcuni casi per posizionare un sito servono pubbliche relazioni ed iniziative offline… quindi la cosa si complica un po’.

Quindi, le due sigle per me non hanno motivo di esistere, anche perchè le prime 2 lettere (Search Engine) hanno perso di valore nel tempo… oggi oltre i motori c’è tanto altro.

D: Web design, SEO, promozione sono tutte facce della stessa medaglia?

Se mi fai vedere la medaglia giuro che te lo dico.

D: Dalla tua esperienza sul giornale.it che tipo di feedback stai ricavando? Mi spiego meglio: do per scontato che in termini di prestigio sia un’esperienza interessantissima ma confrontarti con i lettori di un sito assolutamente generalista invece che con un pubblico di addetti ai lavori cosa comporta? Come cambia la comunicazione (se cambia)?

Inizialmente credevo di aver a che fare con lettori di politica e sport, invece chi commenta gli articoli è molto più preparato di quanto si creda.
Per il resto è solo prestigio e qualche buon link!

D: Oltre naturalmente a webmarketing forum, quali altri siti un giovane che vuole intraprendere la carriera di webmarketer deve assolutamente frequentare?

Tutti i fourm di settore + una gran lista di ottimi blogger… è necessario dotarsi di tempo, pazienza e tanti tanti feed rss.

D: Il futuro del web marketing italiano, secondo te, sarà dominato dalle grandi agenzie oppure ci sarà ancora spazio per i professionisti e i piccoli studi?

Il Web Marketing è un settore ormai vastissimo ed in crescita esponenziale, ci sarà decisamente spazio per tutti… sia per i professionisti sia purtroppo per i ciarlatani.

D: Secondo te il web italiano può essere considerato un “modello in scala” di quello in lingua inglese oppure ha delle sue peculiarità che lo rendono unico?

Non conosco il web inglese se non dalle parole del mio amico Enrico Madrigrano… quindi credo a lui.

D. lavori a webmarketing forum con una passione e una energia ammirevoli, sembri instancabile. La domanda sorge spontanea: perchè lo fai ? Seriamente: da dove ricavi gli stimoli per andare avanti? Qual è il macroprogetto che ci sta alle spalle? Voglia di confronto? Hai sentito la necessità di colmare un vuoto?

Questa è una domanda intima… ma mi piace.
Hai fatto bingo! Le mie armi sono due:
1. Ho sentito la necessità di colmare un MIO vuoto innanzitutto.
2. Da qualche mese sento una gran voglia di dire la mia perchè credo sinceramente di poter dare un importante contributo… ma non mi chiedere cosa… ti parlo di sensazioni, istinto…

Macroprogetti alle spalle? Tutto ciò che c’è dietro è ben evidenziato su web marketing forum. Se invece mi parli di soldi, Web Marketing University è un servizio a pagamento…
Se parliamo di reputazione personale è tutto alla luce del giorno… anzi su google.

Riassumendo, mi sono rotto le scatole di accontentarmi ed ho deciso di fare di più. La potrei chiamare una sfida con me stesso, con un pizzico di pazzia e sano protagonismo!

D: Vuoi raccontarci un po’ i tuoi obiettivi, a breve, medio e lungo termine? Dacci un’anteprima delle tue prossime mosse!

I miei obiettivi non potrebbero essere più semplici. A breve/medio termine web marketing forum diverrà il punto di riferimento in Italia per il “web marketing”. Come posso esserne certo? Semplice, non mi darò pace fino a quando non sarà così.

Questo porterà tutta una serie di ovvi benefici a me ed a chi mi sta vicino.

Grazie Pier e Daniele.

Grazie a te per aver trovato il tempo da dedicarci!

Intervista a Chiara Bardini, consulente per la promozione online

5 Aprile 2009 di  
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Chiara bardiniCiao Chiara, giusto per elencare alcune delle tue attività  ti occupi di comunicati stampa, sei admin del forum tutti per uno, gestisci un ecommerce, svariati blog, fai da consulente per la promozione online …  ho dimenticato qualcosa? Grazie per aver trovato il tempo di rispondere alle nostre domande!

R: Grazie a voi per questa intervista, mi fa piacere rispondere a qualche domanda sul mondo dell’article marketing e della comunicazione.

D: Lavori tra tecnologia e creatività, per citare un tuo slogan. Ti va di spiegarci meglio questi concetti?

R: Tecnologia e Creatività sono le parole che compongono lo slogan di Digitalinnovation e che contraddistinguono l’anima profonda del gruppo di professionisti con cui lavoro. Per noi questi termini coniugano il concetto di tecnologia, intesa in senso ampio come mezzo di comunicazione, al concetto di inventiva, creatività, capacità di distinguersi dagli altri. Significa trovare ogni giorno un modo nuovo ed originale per comunicare un messaggio attraverso tutti gli strumenti che il Web ci mette a disposizione, reinventandolo per poter emergere.

D: Che tipo di formazione hai avuto e che importanza può avere la formazione per chi pensa di fare il tuo stesso lavoro?

R: La mia formazione è un mix di diverse discipline, che integrandosi tra loro mi hanno fornito la giusta apertura mentale per poter affrontare questo lavoro, con tutte le difficoltà che comporta. Formazione scientifica prima, giuridica dopo ed infine più mirata al settore del marketing e della comunicazione. Da tutto ho imparato qualcosa: quella scientifica e giuridica mi hanno trasmesso molta razionalità e capacità di analisi, oltre ad una spiccata propensione all’utilizzo preciso del linguaggio, durante gli esami all’università ogni parola veniva soppesata nelle sue sfumature di significato ed era vietatissimo utilizzare termini non pertinenti. I corsi e tutti i successivi approfondimenti di marketing e comunicazione invece mi hanno fornito tanti insegnamenti specifici e pratici per la mia professione, andando ad integrare e ad approfondire le mie conoscenze.
Devo però ammettere che alla base di tutto vi è da sempre un grande amore per la lettura e la scrittura, che coltivo fin da quando ero bimba, e che mi han sempre fatto amare la capacità dei grandi scrittori di saper comunicare, emozionare e trasferire messaggi attraverso l’arte indiscussa della parola, che si plasma e prende forma sotto la loro abile penna (o abile tastiera, per essere meno romantici e più al passo coi tempi).

D: C’è chi dice che una campagna di article marketing è molto costosa in rapporto ad altre forme di promozione, secondo te è vero?

R: Sinceramente io non me la sento di fare paragoni, perché gli elementi da valutare sono talmente numerosi da non consentire una comparazione simile.
Partiamo da un presupposto: non esiste una campagna più o meno costosa di un’altra in termini assoluti, ma tutto va sempre rapportato ai risultati che si ottengono: si deve quindi badare al rapporto costi/benefici, piuttosto che al solo fattore del costo.
Io credo che tanto dipenda dalla padronanza che si ha della materia di cui si deve scrivere, tanto dipenda dalla facilità di scrittura che si possiede, tanto infine dipenda dalla passione per un dato argomento. Già questi elementi possono farci impiegare pochissimo o moltissimo tempo nella stesura di un articolo e possono risultare determinanti nella capacità di far passare un determinato messaggio ed essere quindi efficaci.
Altro elemento da tenere in forte considerazione è l’effettiva utilità di un testo di article marketing per un dato prodotto: non tutto è adatto per essere promosso attraverso questo mezzo e utilizzarlo forzatamente si rivelerebbe uno spreco di risorse.

D: Pensi che l’Article Marketing sia una forma di promozione adatta a tutte le realtà del web oppure alcune possono trarne benifici maggiori di altre?

R: Dal mio punto di vista per alcune categorie di prodotti è un tipo di promozione pressochè inutile, poiché queste possiedono pochi concetti da approfondire e quindi il rapporto costi/benefici potrebbe risultare pessimo, mentre in altri casi l’article marketing si rivela essere un mezzo decisamente importante per sensibilizzare gli utenti su alcune tematiche fondamentali che stanno alla base di un determinato prodotto.
Con Digitalinnovation ho assunto da poco l’incarico di responsabile per la promozione di un importantissimo marchio italiano di cosmetici, integratori e prodotti per il benessere, tutti a base di sostanze naturali. Questo è il tipico caso in cui risulta evidente l’importanza di un’azione di comunicazione volta ad approfondire e spiegare determinate tematiche che sono strettamente correlate al settore e che possono aiutare a meglio comprendere l’importanza e l’efficacia dei prodotti di questa azienda. I benefici dell’article marketing in questo caso saranno evidenti, preparatevi quindi a pubblicare diversi miei interventi nel campo del benessere naturale, settore che oltretutto amo, per cui sarà per me un piacere potervene parlare.

D: Ti va di spiegare la differenza tra un comunicato stampa e un articolo per l’article marketing?

R: Di differenze ce ne sono tante, anche se spesso non sono così chiare ed evidenti a tutti. Il comunicato stampa è un mezzo per diffondere una notizia, deve avere un taglio formale ed avere il numero di informazioni essenziali affinchè si riesca a coglierne – senza esaurirlo – il tema centrale, senza perdersi in inutili dettagli e senza lasciarsi andare a infiniti rivoli di espressioni ridondanti, eccessive, evidentemente autopromozionali.
Deve avere uno stile sobrio ed immediato e rimandare alla notizia ufficiale, dove si troveranno tutti gli approfondimenti del caso.
I destinatari di questi comunicati sono solitamente giornalisti (intesi anche come blogger o come gestori di siti o portali web), che potrebbero avere interesse nell’approfondire l’argomento oggetto del comunicato stampa. Questo va diffuso a più siti sempre con la medesima forma, senza alterarlo nel titolo o nel testo.
L’article marketing invece si differenzia molto per forma e contenuti, oltre che per scopi e metodo di divulgazione.
La forma non deve essere autopromozionale, poiché si tratta di un testo utilizzato per sensibilizzare le persone riguardo a determinate tematiche o per approfondire alcuni aspetti legati alla sfera di pertinenza dell’azienda. Non ha lo scopo di essere letto da giornalisti, ma punta direttamente ai destinatari finali del messaggio, ed ha il pregio di essere ripubblicabile su altri siti (mantenendo ovviamente inalterato il testo, i link ed i riferimenti in esso contenuti). Questa possibilità può potenzialmente moltiplicare la diffusione del messaggio, andando a raggiungere utenti molto in target con il testo prodotto.

D: Sempre più spesso si dice che la promozione offline può avere effetti sul posizionamento di un sito. Secondo te quanto c’è di vero? In una campagna di promozione ideale per esempio per la promozione di un evento che percentuale del budget investire nell’offline e quanto nell’online?

R: Verissimo, la promozione offline ha sicuramente effetti sul posizionamento. Proviamo a pensare solamente ai tanti siti che potrebbero parlare spontaneamente di noi, mettendo un link al nostro.
Per quanto riguarda nello specifico la promozione di un evento non c’è a mio avviso una risposta ben definita che ti posso dare, poiché anche in questo caso le variabili sono molte, e semplificarle significherebbe commettere un errore.
Se si trattasse di un evento di portata locale in linea di massima potrei pensare ad un’alta percentuale di promozione offline, anche il 60% del budget, mentre se si trattasse di un evento di livello nazionale impiegherei la maggior parte del budget online.
Dipende comunque sempre anche dal tipo di evento: in un settore di nicchia, pur se organizzato su livello nazionale l’investimento promozionale offline potrebbe avere molta importanza, perché sarebbe relativamente facile andare a raggiungere persone interessate anche grazie alle riviste specializzate che trattano determinati argomenti, piuttosto che attraverso programmi televisi o radiofonici di settore o ancora tramite la presenza all’interno di fiere e mostre dedicate all’argomento. Più invece il settore dell’evento si fa vasto e generalista e più gli investimenti offline rischiano di essere una goccia dispersa nel mare, che conta poco o nulla.

D: Pensi che le figure del SEO e del SEM siano destinate a fondersi in futuro?

R: Si, credo che sia la strada inevitabile per queste figure. Magari qualche professionista rimarrà più legato all’una piuttosto che all’altra, ma senza una preparazione più ampia non potrà puntare a mettere in atto una solida strategia di visibilità in rete.

D: Web design, SEO, promozione… sono tutte facce della stessa medaglia?

R: Sono tutte attività che devono crescere insieme e svilupparsi in maniera armonica nell’ambito di un medesimo progetto. Troppe volte ho visto professionisti andare avanti per la loro strada, noncuranti del lavoro dei colleghi, senza la capacità di portare avanti un progetto di visibilità condiviso che parta dalla struttura del sito, che si sviluppi con le buone pratiche di posizionamento e che culmini in un’ottima campagna di comunicazione e promozione.
La sinergia tra questi ruoli non crea un risultato uguale alla somma dei singoli valori, ma ne crea uno totalmente nuovo che è molto più efficace.

D: Raccontaci di un progetto, un sito, un prodotto o una campagna che ti ha dato particolarmente soddisfazione e di cui ti ricordi con piacere.

R: Ti posso parlare di un progetto che sta per iniziare, riguardante la promozione di un marchio di prodotti naturali: Bioearth. Al di là del fatto che è un settore che mi appassiona molto a livello personale, è anche il tipico esempio di media azienda italiana con moltissime potenzialità e innumerevoli messaggi da comunicare, ancora attualmente inespressi. Bioearth rappresenta per me una grande sfida di comunicazione, poiché il Web può realmente fare la differenza, consentendo a questo marchio di far conoscere i valori che stanno alla base dei suoi prodotti e garantendogli la visibilità che merita, grazie a diversi mezzi, in primis l’article marketing.
Sono fortemente convinta che azioni di divulgazione e approfondimento avranno ripercussioni molto positive, perché la bontà del prodotto avrà finalmente la giusta visibilità.

D: Vuoi raccontarci un po’ i tuoi obiettivi, a breve, medio e lungo termine?

R: Obiettivi? Ce ne sono davvero tanti. Vorrei portare ad alti livelli alcuni progetti già iniziati come Strillovolante, il sito di Comunicati Stampa che gestisco con Alessandro Viani, ma anche il nostro sito dedicato alle idee regalo. Abbiamo poi in cantiere almeno un altro paio di progetti molto ambiziosi, che potrebbero consentirci di emergere con idee nuove e tutt’ora inesplorate, ma su questo consentimi di mantenere ancora un po’ di riserbo.

Grazie mille

Grazie a voi, ci si rivede al prossimo articolo.

Intervista a Lara Malerba, caporedattore per ZeroDelta

16 Marzo 2009 di  
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LaraCiao Lara. Ormai da 10 anni ti occupi di contenuti, in particolare di contenuti per il web. Lavori per ZeroDelta ma i tuoi contenuti finiscono anche su kataweb, repubblica, eccetera.

D: Cosa ti piace del tuo lavoro? Se ancora ti piace…

R: Certo che mi piace ancora… e non lo dico perchè il mio capo leggerà l’intervista… trovo interessante conoscere ciò che accade nel mondo dell’arte, della musica e del teatro nel nostro paese o anche ciò che non accade, mi riferisco a delle zone d’Italia che sembrano sonnecchiare in un perenne letargo per quello che riguarda gli eventi che cerco. Un’ altra cosa che mi piace, anche se ritengo sia molto più soggettiva, è il gusto della ricerca e del ritrovamento, forse si tratta di un retaggio ancestrale della donna preistorica che raccoglieva bacche nelle foreste… ho sentito dire che è lo stesso meccanismo che spinge noi donne ad accapigliarci davanti ai “cestoni” dei mercati… beh, almeno io in questo caso non spendo!

D: Cosa invece NON ti piace?

R: La costante sensazione di “mancare” qualche evento importante e di non riuscire a pubblicare più notizie. Un’altra cosuccia che mi fa un po’ saltare i nervi è verificare che, anche su comunicati stampa dalla foggia molto “chic”, mancano informazioni fondamentali (es: gli orari di apertura di una mostra e/o un numero telefonico per le informazioni).

D: Cosa ne pensi dei blog? Ritieni che possano sostituire i siti di informazione tradizionali?

R: No, non credo. Ora come ora la maggior parte ha un taglio “amatoriale” e di conseguenza non si può neppure pretendere che siano del tutto esaustivi. Tutto dipende da chi ci sta dietro e da come lo gestisce… alcuni blog hanno acquisito autorevolezza nel corso degli anni, ma se la sono dovuta sudare! Esistono poi fenomeni che ritengo passeggeri o quantomeno sovradimensionati come Facebook che, secondo me, deve gran parte della sua attuale popolarità all’eco mediatica ricevuta, particolarmente in Italia, ma come strumento di marketing deve ancora dimostrare di avere un futuro.

D: Sii sincera: leggi il giornale di carta o preferisci l’edizione web?

R: Preferisco la vecchia carta, il fruscio e l’odore di inchiostro. Devo anche ammettere che uso così tanto il PC per lavoro che nel tempo libero a casa non mi viene nessuna voglia di accenderlo!

D: Per lavoro consulti moltissimo internet e vai a caccia di informazioni anche su siti dall’aspetto amatoriale. Come giudichi a prima vista la validità di un contenuto?

R: Non è difficile… basta valutarne l’aggiornamento, l’impaginazione e la completezza delle informazioni, al di là dei paroloni usati. Non nascondo che spesso, soprattutto leggendo le recensioni dei critici d’arte mi lampeggia un enorme punto di domanda in testa, sarà anche colpa mia…

D: Cosa è cambiato e cosa sta cambiando nel rapporto tra internet e gli italiani in questi anni? Che cambiamenti hai notato anche nello svolgimento del tuo lavoro?

R: Nel complesso i cambiamenti sono positivi: le informazioni sono cresciute sia in termini di quantità che di qualità, anche se troppe persone sono convinte di trovare in internet tutte le risposte e soprattutto tutte le risposte esatte. Non è così, ma, lavorandoci, tendo ad essere piuttosto indulgente con i “content provider”, so che non è facile.

D: Secondo te è vero che internet è uno dei pochi ambienti in cui, lavorativamente parlando, uomini e donne sono sullo stesso piano, senza particolari vantaggi o svantaggi?

R: Sì, io non vedo grosse differenze, dovreste provare a chiederlo a un uomo…

D: Che importanza hanno, secondo te, i motori di ricerca per il web italiano e quanta ne avranno in futuro?

R: I motori di ricerca sono fondamentali e credo che non potranno che acquistare sempre maggiore peso… anche se io ne uso uno solo..!

D: Quanto pensi ai motori di ricerca quando scrivi un testo?

R: Credo troppo poco, sono un’ingenua nata, ma c’è chi mi riporta sulla retta via!

D: Parte del tuo lavoro consiste nel gestire il cosiddetto “user generated content” ovvero il feedback degli utenti. La consideri come un’esperienza gratificante oppure una noia? A grandi linee che percentuale dei messaggi che ricevi ritieni siano pertinenti e interessanti?

R: Tutti per un aspetto o per l’altro. Ammetto che molti mi fanno divertire, come le richieste assurde o quelle molto “naif”, altri mi fanno arrabbiare, come quelli di coloro che si mostrano scocciati od offesi perché non sono stati presi in considerazione (com’è possibile che il mio magnifico ristorante nei dintorni della frazione del comune di Pincopallo non compaia sul vostro sito? Mettetelo subito!).

D: Comunicati stampa e article marketing. Che importanza hanno e che importanza avranno secondo te in futuro?

R: Mi ripeto: in internet serve qualità e precisione, almeno da parte di chi ci lavora. A volte mi arrivano dei comunicati stampa che mi fanno pensare: “Ma questi si fanno pagare per questo?”. La professionalità e la qualità avranno sempre maggiore importanza; essendo i comunicati stampa e l’article marketing teoricamente alla portata di tutti, questo conduce in molti casi ad un abbassamento della qualità. Io credo che nel lungo periodo ci sarà una fisiologica scrematura che premierà chi è in grado di utilizzare al meglio questi "nuovi" strumenti.

D: Approssimativamente possiamo dire che il tuo lavoro ruota attorno al turismo. Credi che il web in Italia sia usato adeguatamente per promuovere il nostro paese?

R: Chiedete all’oste se il suo vino è buono? Noi facciamo del nostro meglio, altri anche, molti assolutamente no! Anche se trovo che negli ultimi due-tre anni le cose siano migliorate.