L’importanza della punteggiatura negli articoli

8 Giugno 2009 di  
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Lo scrittore che trascura la punteggiatura è destinato a non essere ben compreso.Edgar Allan Poe, Marginalia, V.

VignettaLa punteggiatura fa parte del linguaggio. Poe, eccellente e spietato critico, ha scritto una frase memorabile, che dovrebbe far riflettere quanti scrivono dedicando alla punteggiatura poca o nessuna attenzione. O trattandola come un insieme di simboli da usare a caso, senza logica.

A cosa serve la punteggiatura? A dare un senso alle frasi, a creare pause quando occorre, a chiudere una frase, a rendere una frase interrogativa o esclamativa, a separare frasi all’interno di uno stesso periodo.

Molti articolisti sbagliano l’uso della punteggiatura, inserendo virgole quando non serve, usando 4 o 5 punti esclamativi per rafforzare il tono di una frase o una decina di puntini di sospensione per rendere ancora più accentuata la sospensione o il senso di stupore che si vuol trasmettere.

Ci sono regole nella punteggiatura, così come ci sono regole nel linguaggio scritto. Un uso improprio della punteggiatura, oltre che creare incomprensioni nel testo, non migliorerà certo l’immagine dell’articolista.

Vignetta

Chi sbaglia la punteggiatura di fatto non conosce le regole dell’italiano scritto. E un articolista è tenuto a conoscerle. Un brevissimo ripasso non farà male.

  • Virgola: indica una pausa, breve, all’interno di una frase. Va scritta, senza spazi, dopo una parola ed è separata da uno spazio dalla parola che segue. E’ quindi sbagliato scrivere “Ciao,come stai?” o “Ciao ,come stai?” E’ anche sbagliato scrivere “Il treno, partì in ritardo”. Non serve alcuna pausa in questo caso.
  • Punto: chiude una frase. Va scritto, senza spazi, dopo una parola ed è separato da uno spazio dalla parola che segue. E’ quindi sbagliato scrivere “Sto bene.E tu? O “Sto bene . E tu?”
  • Puntini di sospensione: sono tre, non un numero a nostro piacimento. Indicano una sospensione, che non viene accentuata in base al numero che scegliamo. Sono e tre e tre restano. E’ quindi sbagliato scrivere “Sto bene, ma………..”
  • Punto esclamativo e interrogativo: è uno, ma per rafforzare se ne possono usare due o tre, non di più. Non ha senso scrivere “Attento!!!!!!!!!!!!!!!!!” o “Ma che fai????????????”

Voglio fare un esempio estremo, ma che farà subito capire come la mancanza di punteggiatura possa dare a una frase un significato del tutto impossibile.

Un contadino ha un vitello e la madre del contadino è anche la madre del vitello.

Scritta così, questa frase non ha senso, per motivi prettamente fisiologici. Una donna non può essere madre di un vitello… In questa frase manca la punteggiatura, e questa mancanza la rende una frase errata e senza significato alcuno. Inserendo la giusta punteggiatura:

Un contadino ha un vitello e la madre, del contadino è anche la madre del vitello.

La frase assume un suo preciso significato:

  • un contadino ha un vitello e la madre;
  • lo stesso contadino, oltre al vitello, possiede anche una mucca, la madre del vitello.

D’accordo, è stata scritta appositamente per poter trarre in inganno- e infatti era una sorta di indovinello- ma questo caso limite deve farvi capire l’importanza della punteggiatura nei testi.

Fate quindi attenzione alla vostra punteggiatura. Virgole e punti non possono essere messi a caso, sparsi qua e là per arricchire un testo. Servono a comprendere un testo, non a decorarlo.

Prima di pubblicare un articolo, quindi, provate a leggerlo ad alta voce, mettendo le giuste pause su virgole e punti. E poi traetene le dovute conclusioni.

Buon lavoro. 🙂

Il giusto uso dei tag HTML nell’article marketing

1 Giugno 2009 di  
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Vignetta sui tag HTMLChi si occupa di article marketing non sempre conosce le regole tipografiche del web, non sempre sa scrivere per il web.

Eppure l’article marketing è una tecnica di web marketing, e questo fa presupporre una conoscenza base sia del web che della scrittura per il web. Ma non è così, purtroppo.

Chi scrive articoli si dimentica spesso che sono pubblicati online, si dimentica che i suoi lettori non sfoglieranno una rivista, bensì scorreranno una pagina elettronica con un mouse, si dimentica che i suoi lettori non acquisteranno gli articoli in un’edicola, ma li troveranno grazie a un motore di ricerca.

Per dedicarsi all’article marketing, quindi, è fondamentale conoscere il significato dei tag del linguaggio HTML e la loro funzione, affinché gli articoli possano ricevere il giusto valore e la giusta comprensione sia dai lettori che dai motori di ricerca.

Spargere i tag come semi su un campo arato non farà sbocciare nuovi lettori, ma appassire la lettura.

Vignetta sui tag HTML

Che cosa è un tag HTML

In inglese tag significa “etichetta”. Il linguaggio HTML è un linguaggio di marcatura, in parole povere è costituito da una serie di elementi che definiscono precise aree di una pagina web. C’è un tag per i titoli, uno per i paragrafi, uno per i cosiddetti elementi di blocco (come i div), la cui funzione è quella di creare una sezione della pagina (barra laterale, testata, ecc.), e così via.

Non è certo richiesta una conoscenza approfondita del linguaggio HTML, ma sapere quali tag usare per la tipografia dei testi, per impaginare gli articoli, è fondamentale ed utile. Non sono poi molti i tag da conoscere:

  • titoli e sottotitoli: sono sei e sono numerati in ordine decrescente di importanza, dall’h1 fino all’h6; questo è il tag di apertura del titolo h1: <h1>; questo è il tag di chiusura: </h1>;
  • paragrafi: devono essere piccoli blocchi di testo, formati da poche frasi, in modo da risultare facilmente leggibili e memorizzabili; questo è il tag di apertura del paragrafo: <p>; questo è il tag di chiusura: </p>;
  • liste non ordinate: si usano per elenchi non numerati; questo è il tag di apertura della lista non ordinata: <ul>; questo è il tag di chiusura: </ul>;
  • liste ordinate: si usano per elenchi numerati; questo è il tag di apertura della lista ordinata: <ol>; questo è il tag di chiusura: </ol>;
  • l’elemento di lista è uguale per entrambe; questo è il tag di apertura dell’elemento di lista: <li>; questo è il tag di chiusura: </li>;
  • a capo: per andare a capo si usa il tag <br />, che non ha un’apertura come gli altri, ma è già chiuso;
  • grassetto: per rendere una parola in grassetto si usa il tag <strong>; il tag di chiusura è </strong>;
  • corsivo: per rendere una parola in corsivo si usa il tag <em>; il tag di chiusura è </em>.

I link si inseriscono tramite l’editor di testo, anche se conoscerne la struttura è importante per dare maggiore forza al link:

<a href="indirizzo web" title="titolo che rafforza la parola chiave linkata">parola da linkare</a>

Perché usare i tag in maniera corretta

Usare i tag nel loro giusto modo significa rendere i propri articoli più leggibili e più godibili, sia per gli utenti che per i motori di ricerca.

Le pagine web sono scritte in HTML. D’accordo, alcune pagine sono in PHP ed altre in ASP e si utilizzano anche altri linguaggi, ma l’impaginazione del testo segue il linguaggio HTML. I motori leggono e sanno leggere quel linguaggio. Se parlerete la stessa lingua dei motori otterrete due vantaggi:

  • sarete compresi dai motori di ricerca, che daranno ai vostri articoli il giusto peso e la giusta importanza;
  • sarete compresi meglio anche dai lettori, perché utilizzando i tag per impaginare i vostri testi, la resa a video degli articoli sarà migliore.

Come NON usare i tag HTML

  • Si leggono spesso articoli in cui l’intero testo è un unico blocco fitto di parole, che con molta probabilità nessuno leggerà mai.
  • Si leggono articoli in cui i titoli delle sezioni in cui sono stati suddivisi sono frasi in grassetto.
  • Si leggono articoli completamente in corsivo.
  • Si leggono interi periodi in grassetto.
  • Si vedono elenchi creati andando semplicemente a capo.

Avete mai pensato a come un lettore e un motore di ricerca leggeranno questa roba?

Male, sicuramente. Al testo non è stata dato il peso che merita.

  • I paragrafi esistono per suddividere l’articolo in porzioni di testo, in modo da facilitare la lettura su schermo.
  • I titoli assumono significato se sono veramente dei titoli, scritti all’interno dei tag h1, h2, ecc. Non solo il carattere sarà più grande del testo, come anche nella carta stampata, ma i motori di ricerca li tratteranno davvero come titoli, ossia daranno loro l’importanza che meritano nel contesto.
  • Il corsivo serve per dare enfasi a una o due parole e va usato con parsimonia. Un intero articolo enfatico non ha senso.
  • Il grassetto serve per dare forza a una parola, per far cadere l’attenzione del lettore su una parola chiave. Non ha alcuna utilità scrivere un periodo intero in grassetto. Il motore di ricerca riconosce il testo in grassetto e lo valorizza: usatelo quindi per sottolineare un concetto nel vostro articolo, per dare spessore a una parola chiave.
  • Un elenco va creato con i giusti tag, perché solo in quel modo sarà un elenco: avrà i rientri, avrà simboli che segnano ogni elemento della lista. In questo modo sarà riconoscibile all’interno del testo e più facilmente memorizzabile.

Web marketing e HTML

Chi si occupa di web marketing deve quindi conoscere l’HTML?

Oggi tutti scrivono articoli di article marketing, ma quasi nessuno conosce il linguaggio HTML. E’ anche vero che non tutti quelli che scrivono articoli per article marketing sono esperti di web marketing.

Ma, esperti o meno, se volete che il vostro articolo sia letto con facilità- e quindi apprezzato- dai lettori, se volete che, una volta pubblicato, sia letto con facilità anche dai motori di ricerca, allora un po’ di nozioni di HTML non vi faranno certo male.

E tu, utilizzi i tag dell’HTML per impaginare meglio i tuoi articoli?

Definire una scaletta per i propri articoli

3 Maggio 2009 di  
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Vignetta article marketingScrivere un articolo può richiedere anche molto tempo. Un buon articolo, che riesca quindi a garantire dei vantaggi sia all’articolista che al webmaster che lo ripubblica, necessita di essere scritto in maniera completa, chiara.

Cominciare a scrivere senza aver prima “progettato” il proprio articolo può essere un errore. Il rischio è quello di scrivere un testo incompleto, scoordinato. Il rischio è anche quello di impiegare molto più tempo a scrivere, che non seguendo delle “linee guida”. E’ qui che entra in gioco il concetto di scaletta.

Definizione di scaletta

Tratto dal Dizionario Zingarelli:

Abbozzo scritto di un discorso, relazione e sim. che ne individua gli argomenti essenziali in maniera rapida e sommaria.

Questa definizione riassume al meglio il concetto di “progetto” e quello di “linee guida” che ho introdotto.

Vignetta article marketing

Si tratta di una bozza, quindi, che ha la funzione di inquadrare i contenuti del vostro articolo, di focalizzare le idee, di identificare la materia che dovrete trattare. Guardate alla scaletta come a una sorta di indice per il vostro articolo. I punti che avete individuato sono i titoli di una sorta di capitoli. Titoli che vanno poi sviluppati. Il dizionario parla appunto di argomenti essenziali. Si tratta di individuare i punti più importanti, principali, indispensabili attorno a cui costruire l’articolo.

Punti a favore della scaletta

  1. Suddivisione dell’articolo in brevi capitoli: come già accennato, la scaletta ci permette di scoprire i punti da trattare nel nostro testo, una sorta di capitoli che andremo a sviluppare. L’elenco di quei punti, di quei capitoli ci sarà utile per creare dei sottotitoli, che migliorano la leggibilità e anche il posizionamento del nostro articolo.
  2. Ordine nella trattazione: una volta individuati i punti da sviluppare, ci sarà più facile fare ordine nel nostro testo, stabilire le priorità fra argomento ed argomento, decidere cosa trattare prima e cosa dopo.
  3. Profondità nella trattazione: senza scaletta non possiamo essere sicuri di aver scritto in maniera esauriente il nostro articolo. Soltanto con quell’abbozzo di argomenti essenziali siamo in grado di valutare l’entità del nostro lavoro: determinare con precisione quanto a fondo abbiamo trattato l’argomento.
  4. Diminuzione del tempo di redazione: scrivere senza una scaletta ci obbliga a continue riletture del nostro articolo, per capire se siamo stati abbastanza esaustivi, se il nostro testo è abbastanza dettagliato. Con una scaletta velocizziamo la stesura dei nostri articoli, poiché abbiamo delle linee guida da seguire.

Per scrivere questo post- così come per scrivere qualsiasi articolo- ho utilizzato una scaletta, che mi ha permesso di preparare velocemente il post e passare anche da un “argomento” all’altro, senza perdere il filo del discorso. Una scaletta vi farà risparmiare tempo. Vi permetterà inoltre di poter tornare a lavorare al vostro articolo in seguito, senza perdere le vostre idee.

I guru dell’article marketing

19 Aprile 2009 di  
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VignettaNon prendete per oro colato le parole di nessuno, mai. Cominciate con questo stesso articolo, leggetelo, ragionateci su e provate a vedere se avete letto cose che possono avere un senso o meno. Non giudicate un’informazione semplicemente in base al nome dell’autore o al posto in cui viene pubblicata, che sia un sito, una rivista, un libro o un giornale.

Ecco, adesso che ho esposto le conclusioni sono libero di ricominciare 
Se state leggendo questo articolo ci sono ottime probabilità che siate alla ricerca di informazioni, forse vi state avvicinando al mondo del web marketing e a quello dell’article marketing in particolare; magari siete in una fase in cui molte idee sono ancora confuse e avete “bisogno” di certezze per mettere a fuoco una strategia di marketing. Se state cercando la ricetta per la perfetta strategia di marketing, allora state frequentando forum e blog: siete quindi bombardati di informazioni e avete imparato a riconoscere i personaggi di spessore. Il mio consiglio è di mettere sempre in discussione quello che state leggendo, ragionare, sperimentare e arrivare quindi ad assimilare i concetti, senza prenderli per oro colato; leggete i post dei cosiddetti niubbi con la stessa attenzione che dedicate a quelli dei guru perchè c’è sempre da imparare.

Vignetta

Prendiamo per esempio l’article marketing: troverete centinaia di articoli pronti a spiegarvi per filo e per segno come scrivere l’articolo perfetto e più efficace, leggete tutti questi articoli ma poi provate a fare di testa vostra misurando i risultati che ottenete. Non sto dicendo che bisogna continuamente riscoprire l’acqua calda e non voglio provare a negare il fatto che il web è una fonte sterminata di risorse, molte delle quali utili e ben fatte, voglio solo invitarvi a leggere inserendo mentalmente numerosi “secondo me” nel corso della lettura, come se l’autore non fosse sicuro al 100% di quello che scrive ma stesse semplicemente esponendo una sua tesi.
Molte delle risorse che trovate sono infatti in lingua inglese (o tradotte dall’inglese); l’article marketing in Italia è diverso, per il semplice fatto che si muove con numeri completamente diversi. Provate a cercare siti del settore in lingua italiana e poi fate la stessa ricerca in inglese: le differenze sono enormi per cui un concetto perfettamente valido per una lingua può non avere lo stesso valore nell’altra. Se leggete un articolo che vi spiega come scrivere un articolo perfetto, indipendentemente da chi l’ha scritto e da dove è stato pubblicato consideratelo come un punto di partenza e non di arrivo, sperimentate delle varianti, mettetele in opera e tenete conto dei diversi risultati ottenuti, solo così avrete la certezza aver sfruttato al meglio questa risorsa, senza lasciare niente al caso ma sopratutto avrete imparate moltissimo e scoprirete in breve tempo di essere voi i veri guru dell’article marketing.

 

Rileggere un articolo a freddo prima di pubblicarlo

12 Aprile 2009 di  
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Vignetta article marketingSpesso un articolista ha fretta di veder pubblicato il proprio articolo. Scrive di getto ed invia il suo testo alla directory di article marketing. Questo è sbagliato e per varie ragioni.

Appena scritto, appena riversati su un computer i propri pensieri, appena sviluppato il nostro articolo, non siamo, in un certo senso, “lucidi”. La scrittura richiede uno sforzo mentale, un dispendio di energie. La mente ha quindi bisogno del giusto riposo, di staccare. E di tornare poi sul lavoro prodotto.

La rilettura di un articolo a freddo è importante. Lasciar passare anche due tre giorni, prima di rileggerlo, ci permette di esaminare il nostro testo con maggior spirito critico, con più distacco.

Vignetta article marketing

A quali inconvenienti potrà andare incontro un articolista che non rilegge a freddo i propri articoli?

  1. Errori: il testo potrà presentare una serie di errori che, “a caldo”, erano sfuggiti. Errori grammaticali, sviste, refusi. Rileggendo con attenzione il proprio articolo questi errori possono emergere ed essere corretti.
  2. Passi oscuri: il testo è scorrevole? E’ comprensibile? O presenta dei passi poco chiari? Quando si scrive di getto inizialmente si pensa a “fermare” su carta le proprie idee. Non è quindi difficile scrivere passi che, ad un’attenta rilettura, si rivelano oscuri e necessitano di una revisione.
  3. Link non funzionanti: avete provato a cliccare sui link inseriti? Magari la fretta vi ha giocato uno scherzo e uno o più link inseriti non funzionano. Questo vi farà perdere, ovviamente, traffico verso il vostro sito.

La fretta è nemica della scrittura. Un articolo di article marketing rappresenta la vostra immagine, rappresenta voi stessi. Deve quindi essere presentato nel migliore dei modi. Rileggete, quindi, sempre a freddo il vostro articolo, prima di pubblicarlo. Soltanto quando siete sicuri della sua forma, della sua scorrevolezza, della sua chiarezza, allora inviatelo pure alla vostra directory di articole marketing preferita.

Quanti link in un articolo?

21 Febbraio 2009 di  
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Vignetta article marketingL’article marketing è una tecnica di web marketing e non si può parlare di web marketing senza parlare di link. Il web è fatto di link, di collegamenti ipertestuali che uniscono pagine di siti, blog, forum, che portano l’utente da un contenuto ad un altro.

Ma quanti link è opportuno inserire in un articolo?

Ci viene spontaneo rispondere “quanti ne consente la directory di article marketing”. Ci viene anche spontaneo rispondere “quanti ne occorrono”.

Ma non abbiamo ancora definito un numero. Forse perché, a prescindere dal regolamento della directory, il numero di link deve essere suggerito dal suo reale significato: quello di un puro collegamento. Un collegamento che deve portare il lettore da una pagina a un’altra. Un collegamento inteso come risorsa per il lettore.

Vignetta article marketing

Voglio fare due esempi eclatanti su altrettanti articoli che sono stati inviati alla nostra directory. Esempi che denotano due comportamenti esattamente opposti e due concetti completamente differenti- ed errati- dell’article marketing.

  1. Un articolista ha inviato un articolo di una sola parola, linkandola al proprio sito.
  2. Un altro articolista ha inviato invece un articolo in cui aveva inserito ben 30 link, linkando sempre la stessa parola.

Che considerazioni possiamo fare?

  1. Nel primo caso l’article marketing è stato quasi scambiato per un social bookmark. Una semplice segnalazione, un link buttato a caso in una pagina web, un link non contestualizzato, anche. Un link inutile.
  2. Nel secondo caso l’article marketing è stato preso per una tecnica spam…? Il numero di link all’interno di una pagina web deve comunque rispettare una certa logica, altrimenti sia l’utente che il motore di ricerca che idea si faranno di quel testo, di quella pagina?

Perché inserire un link in un articolo? Rispondendo correttamente a questa domanda potremo definire il numero giusto- non esatto- di link da inserire in un articolo. Se anche una directory ci permettesse- come la nostra- di inserire un massimo di 3 link nel testo e di altrettanti in firma, non è detto che si debba usarli tutti e sei.

Stabilite cosa linkare e perché nei vostri articoli. Stabilitelo in funzione di una logica e di una reale ed effettiva utilità per il lettore. Ne guadagnerà il vostro testo, ne guadagnerà il lettore.

In conclusione possiamo affermare che, sebbene il regolamento imposto dalle directory di article marketing ci limiti- per motivi più che leciti (leggi: lo spam non è consentito)- il numero di link da inserire in un articolo, è comunque l’articolista che deve essere in grado di regolarne la quantità, in funzione non solo delle sue necessità, ma anche della lunghezza del testo e della concreta utilità che ne avrà il lettore.

Torneremo in seguito sulla funzione del link nell’article marketing, trattando a fondo tutti gli aspetti che la caratterizzano.